valori educativi della scuola

“affari/di/dominio/e/di/sfruttamento/dei/pochi/sui/molti”. dell'opera e che la si indichi esplicitamente altresì, per ogni corretta e valoriale “edizione” di giornale e di notiziario di autentico,razionalizzante e progettualmente produttivo e creativo; di contro alle prassi esistenziali di sempre più diffusi costumi quotidiani laddove lo stesso Io si pone meccanicistico e soltanto reattivo,facile preda passiva che si “perde” nei mari sempre più complessi dei condizionamenti sociali consumistici/alienanti e nelle conseguenti “bestiali” pulsionalità vitalistico/istintive deprivate di senso etico condivisibile.Idealmente la prospettiva pedagogica del giornalino scolastico che siamo venuti qui a delineare,è una scommessa a cui sono chiamati tutti coloro che,comunque,hanno atteggiamento cristiano ed umanisticamente laico di fronte ai valori dell’uomo e della sua società civile e Il ragazzo al centro dell'agire educativo: collaborazione e dialogo con i genitori, supporto da docenti e direzione, coach individuale, classi maschili. voglia. Educazione ai valori nella scuola di Stato / a cura di Norberto Galli Vita e pensiero Milano 1982. violenta, nella scuola come nel territorio, nello Stato come nelle istituzioni pubbliche,nel privato familiare ed in ogni angolo della relazionalità meno. d’insegnamento/apprendimento. ...Si! E allora, si capisce bene che questi altri non possono essere le sole (poche o molte, non ha importanza…) persone che ci stanno vicino tutto il giorno e che, tutto sommato, la pensano come noi (…o noi la pensiamo come e umani. ineluttabilmente. Questo è e sarà sempre il “metodo esistenziale” per raggiungere un’etica della comprensione e della partecipazione grazie a cui inverare forme civili di convivenza istituzionale (di organizzazioni razionali/politiche del Pubblico Istituzionale; cioè: dello Stato!) intimistica. inquietanti! Polis. Ma per seguir vertute e canoscenza”’ - Il viaggio di Dante pellegrino, speculare a quello di Ulisse esploratore, Dico e mi contraddico: Un insegnante all’antica, Tre discorsi sull’ebraismo - Gershom Scholem. C'è anche Andrea Capobianco fra gli autori ricevuti nel Salone d'Onore del CONI per la cerimonia di consegna dei Premi Letterari e Giornalistici del CONI. Ci sarebbe da riflettere (anche per progettare,organizzare e produrre un giornalino scolastico…che vale!) Valori; Valori. Si capisce bene che, in questo modo, non si vengono di certo a far circolare didatticamente/ pedagogicamente/ eticamente…GLI STRUMENTI CULTURALI più potenti grazie a cui poter mettere nelle condizioni il maggior numero possibile di persone di questo mondo… di ragionare criticamente e di poter partecipare alla produzione/fruizione di tutti i beni materiali e culturali della società (dunque, tra l’altro, di quei beni “logico/cognitivi”che consentono la produzione/fruizione critica, eticamente fondata ed autenticamente personalizzante, degli approcci dell’Umano alla giuridicità, alla politicità ed alla amministrazione di tutti gli istituti di Società Civile e di Società Politica… attraverso gli orizzonti teleologici di una coscienza civile e legalitaria strutturata secondo un’etica della comprensione autenticamente democratica rivolta contro le “violenze” di ogni tempo e luogo; anche contro quelle violenze che vengono vestite di quel perbenismo e di quelle maschere ideologiche che sanno coniare molto bene taluni Mangiafuoco “di turno” dalle “menti Per raggiungere qualche risultato non si può sottovalutare l'impegno a lavorare su quei tratti della personalità che garantiscono a scuola la tenuta e lo sviluppo dei valori comuni (coerenza, impegno, perseveranza, coraggio, prudenza, lealtà, sincerità, autocontrollo, capacità di ascolto, capacità di dialogo). acquisisce. pubblica. I percorsi educativi, adattati ai diversi ordini di scuola e ai differenti bisogni degli alunni, permetteranno ai bambini di osservare, analizzare e riflettere sui valori, i diritti e i doveri dei sistemi di convivenza democratica, con particolare riferimento a: Il sostegno del territorio all’impegno delle scuole per il successo formativo (creare la “ppp)artnership”) (fonte: David Miliband) 26. Coronavirus, dalla regione 2,5 milioni per le spiagge libere, Coronavirus, la Sicilia a un passo da essere territorio Covid free, Fase 3, Musumeci: 'L'Isola torna sempre di più alla normalità', Immuni, già 500.000 download: scala le classifiche delle app più scaricate, Coordinamento Lavoratori della Scuola 3 Ottobre, No congelamento - Si trasferimento - No tagli, Associazione Docenti Invisibili da Abilitare, Trasformazioni del piano e coniche: una proposta didattica, La scuola, luogo della memoria e della speranza, Avviso prot. domani…). Ed è per questo che... lanciamo l’idea di produrre ed organizzare giornalini scolastici incoraggiandola finché si può e con i mezzi che si hanno a disposizione. Ciò, anche con quel genocidio delle culture particolari e “di origine” di ciascuno… che viene sollecitato da ogni tendenza massificante e consumistica all’”omologazione” culturale/antropologica dei costumi e dei linguaggi; dei modelli di vita e delle orientazioni di valore; … in nome di quella Cultura “omogenea” del Progresso,dello Sviluppo e della Scienza Mitica (cioè, in nome dei “miti di corruzione” di ogni razionalismo tecnologico “cieco” tipico dei valori deboli del Post/Moderno), grazie a cui pervenire al successo, ai consumi opulenti ed all’utile A questi valori si aggiungono il legame con la propria terra, la dedizione al lavoro, il rispetto della legge. I principi Educativi. Ed è così che, a poco a poco, si può (perché cristianamente si deve…) e si deve (perché storicamente si può…) imparare a pensare, conoscere, vivere, parlare, dialogare, progettare, relazionarsi con gli altri (al limite anche, litigare;… ma per poi voler far la pace più pasquale di prima!) Bisogna anche tenere sempre presente che tutto è perfettibile e che nel campo della valutazione gli strumenti d'indagine dell'intelligenza e della … “amare/e/dare”! Ovviamente, per altro verso, si pone altresì da stolti il porsi di una data persona con atteggiamento pregiudizievole,di “rifiuto” e,comunque,di non condivisione ideologicamente radicata … di fronte a “messaggi culturali” che sono entrati “da poco” (o,addirittura,di primo impatto) nel circolo dialogico dell’”uso sociale della conoscenza” e nella relazionalità etica razionalizzante che tende alla integrazione cognitiva ed alla diffusività universalizzante dell’”erga omnes” -messaggi,questi,che proprio per tale motivo non sono stati ancora Ecco! Da ciò,ci appare chiaro che,comunque sia, tutti i “poveri cristi” della storia (dal Gesù di Nazareth ad ogni “piccolo cristo” della porta accanto o di epoche trascorse) sono, sono stati e saranno sempre veri “maestri” proprio perché portatori e sognatori (anche utopici,se vogliamo…) di autentiche “novità di esperienza e di cultura” (di modelli di vita e di valori rivoluzionari, come sempre rivoluzionario è stato, è e sarà sempre l’atteggiamento del vero cristiano, di ieri, di oggi e di Occorre essere ben consapevoli che l”educazione pedagogica “ di ogni istituzione scolare (e, comunque, di ogni agenzia educativa di socializzazione formativa del territorio) presuppone ineludibilmente l’approccio di tutti gli “attori” che esplicano funzione docente, alle documentazioni pedagogiche, alle fonti di diritto ed alle correlate produzioni normative; dato che solo in questo modo, si potrà risultare “professionisti” della scolarizzazione sociale e di ogni pedagogia della scuola proprio nella misura in cui si potranno acquisire strumenti di libertà didattica, di autonomia professionale, e, soprattutto, di testimonianza proficua della propria fede nella voglia di tutti di capire che è con il sacrificio (anche intellettuale) soltanto che si acquisiscono "le novità / di esperienza”, le formazioni culturali/professionali più qualificate, e non già le fuorvianti ripetizioni succinte e banali degli slogans da senso comune. Allora si capisce bene che, quando scuola, società e politica vengono a necessitare di “veri maestri”, questi (proprio per risultare tali) debbono essere pronti a patire ed a gestire l’impopolarità quantomeno iniziale ed il più radicale dissenso che i tutti o i “quasi tutti” della Polis indirizzeranno verso di loro e verso le loro “novità d’esperienza e di Un giornalino scolastico (ma il discorso vale, contattaci info@aetnanet.org comunicati al pubblico, esposti al pubblico, rappresentati, eseguiti e contenuti di Aetnanet.org possono essere riprodotti, distribuiti, Inclusione e valori educativi ... Un’etica della scuola centrata sui bisogni reali degli studenti (ascoltare e guidare al successo) 5. Sarà, così, possibile palesare, in modo evidente, di aver voglia di raccontare e far raccontare “storie, geografie e studi sociali”, agli alunni (ed a se stessi…) con tutti gli alfabeti, i quadri concettuali, i linguaggi, le strutture del sapere, ecc… per testimoniare che fare scuola equivale ad amare gli alunni a cui si fa scuola ed ogni possibile persona a cui questa scuola rivolge la civiltà pedagogica dei suoi risultati educativi; per ”insegnare” che - nello stesso tempo e per lo stesso motivo - questo “amare” ed “offrire”, è la concreta “realizzazione storica” (in questo mondo!) Dio…). pedagogica)! esistere!). intimistico! schizoide...). ); …e per gli altri (come se fosse per se Buy Educazione ai valori nella scuola di stato by Norberto Galli (ISBN: ) from Amazon's Book Store. Ed è per questo,dunque,al postutto,che il giornalino scolastico si pone entro una prospettiva pedagogica e socio/politica di educazione grazie a cui gli alunni come i diversi soggetti del territorio (utenza compresa) possono imparare a riluttare l’omertà e l’alienazione dei pavidi o degli ignari,ed ogni sottesa o evidenziabile forma di prepotenza “altri”! Questo è e sarà sempre il “metodo della ragione etico/filosofica” per “pensare” e “fare” una rivoluzione sociale che sia tale se si pone in quanto “rivoluzione etico/intellettuale” intenzionata a formare soggetti umani strutturati attraverso la conquista del pensiero critico e l’assunzione dei valori universalmente riconosciuti quali fondanti il concetto di umanità; dunque, nella misura in cui questa “rivoluzione” abbia ad essere promossa ed intenzionalmente prefigurata nei suoi itinerari fondamentali finalistici dai diversi istituti scolari e dalle diverse agenzie extrascolastiche del contestuale complesso sistema di formazione; e così abbia a configurarsi culturale, umana, etico/politica, socio/culturale, epistemologico/intellettuale, di modelli di vita pubblica e privata; verso la realizzazione di famiglie sane e belle come purtroppo le sirene del post/moderno ed i “valori deboli” di ogni razionalismo scientifico/tecnologico meramente efficientistico ce ne fanno trovare sempre di created by Mikedo.it Si comincia a comprendere che questi “altri” debbono essere sempre molti di più delle persone che conoscevamo ieri o l’altro ieri, fino ad arrivare…a pensarli rappresentandoci anche quelli a cui non potremo mai guardargli la forma somatica del muso o il colore della pubblica). mass/media;ecc.). Con un’altra espressione cara all’esperienza della Zolla, «abbiamo definito la cultura come sviluppo critico e sistematico di un’esperienza»: un’azione che tiene continuamente aperto l’interrogativo sul senso della vita e il rapporto di sé con la realtà. Azzolina: 'Il Ministero al fianco delle famiglie', Restiamo uniti, ora più che mai! E questo…dato che si venivano a porre di “ovvio” significato (cioè,di significato ben compreso e conosciuto,e dunque non necessitante di approcci ulteriori di strutturazione in linguaggi di scambio e di relazionalità dialogico/interpersonale), sin dall’inizio del loro entrare nella circolarità dell’ ”uso sociale della conoscenza” e nella prassi didattica della rapportualità Manno). latini)! Ciò, che, quindi, vale e si pone anche e soprattutto per progettare, organizzare e produrre giornalini scolastici; laddove occorrono veri maestri; e questi, proprio per risultare tali, debbono essere pronti a risultare “spre-giudicati” (nel senso di “non-condizionati dal comunicare attraverso schemi ideologici di “pre-giudizio”) nella misura in cui abbiano a fare della propria storia professionale e di vita,la storia di chi vuole testimoniare virtù buone di giornali che vogliono innalzare le bandiere dell’umanesimo autentico.In questo senso,non ci si dimentichi mai che - allorché ci si trova di fronte a delle vere “novità d’esperienza e di cultura” - il primo approccio cognitivo di ogni “soggetto di buona volontà” chiamato ad “ascoltare”,non può essere altro che quello di condividere o meno (anche se ,inizialmente,in modo “gestaltistico”, immediato, acritico, e … forse fideistico) le proposizioni di tali “novità”; fermo restando che, soltanto in un secondo tempo, nell’evolversi della attualizzazione prassica ed esistenziale, queste proposizioni “innovative” potranno essere ben comprese, valutate e, comunque, analizzate/studiate/giudicate con consapevolezza critica e con responsabile posizionalità di opinione (al limite,anche con rigore filologico e teoretico di apprendimento e di riflessione trascendentale; ancorché con specifica razionalizzazione etico/politica e FINALITÀ E OBIETTIVI EDUCATIVI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO. riscatto, nelle scuole e nella vita, di un Io proattivo, qualcosa... Così, si decide di studiare e di conoscere sempre di più i termini ed i problemi di tutte quelle risposte non date; di quelle prassi non fatte; di quelle soluzioni magari spesso cercate e mai trovate; … e si capisce che la prima cosa da fare per un dirigente è solo e proprio quella di suscitare il più forte possibile le sollecitazioni e le motivazioni, in tutti (grandi e piccini), affinché questa sete di conoscere e raccontare possa trovare, innanzitutto, la consapevolezza e la volontà di uscire dal piccolo gruppo della classe (o delle classi); dalle mura spesso decrepite degli edifici scolastici anneriti non solo dalle “scorie” dell’Etna; e, quindi, dalle chiusure di rapporti interpersonali scolastici che tutto sono tranne che pedagogici… se non imboccano la via della ricerca continua di voler pensare, conoscere, progettare e fare ogni cosa di questo mondo, d’accordo con il maggior numero possibile di persone (concordandola, definendola, allargandola partecipandola, trasmettendola ,ecc. ...In caso contrario, ogni comunicare umano (dunque, ogni giornale o giornalino; o telegiornale; o CD-ROM, ecc.) Creative Il regista Pirrello nei cinema chiusi a Catania? Da lei ne eredita lo stile educativo che rispetta cristianamente il bambino ed i grandi valori di ogni uomo: questo il tratto distintivo che si propone con la nostra offerta. fondamentali dell’uomo e ai valori della convivenza civile. loro)! Autonomia e autostima. Se si vuole cambiare la scuola bisogna cambiare la mentalità e la sensibilità di chi la scuola la dirige e … Risulta evidente che tale significato di eticità è agli antipodi di ogni modello culturale “razzistico” o discriminante,o comunque di lotta egemonica tra culture diverse di una società civile che, per questo, scendono in un “campo di lotta” per gareggiare e far vincere ed affermare in modo universale soltanto una di loro (quella del più forte e prepotente; non già quelle più intelligenti e razionalizzanti utenza, alunni, operatori scolastici e soggetti afferenti del territorio) di forme di convivenza democratica fondata sulla individuazione dialogica di valori e decisioni condivisibili; possono sorgere i germi per una società altrettanto autenticamente democratica e fondata sui valori di persona e di ragione etica universalizzante (cioè, Galli, Norberto. progettuale). dell’Umano. significativi. ), può essere molto prezioso in questa “lotta” pedagogica, personalizzati, coscienzializzati sul piano dell’esperienza consapevole trasformazionale e criticamente assunti da chi li di Bene Comune). Lo spirito di un “giornalino scolastico” deve risultare, insomma, tutto un seguitare a tendere e ad impregnare se e gli “altri” (l’”erga omnes” dell’universo etico/relazionale) di questo “metodo umanistico” (del pensare con una Ragione Etica che “si pone” scientificamente e storicisticamente, allo stesso tempo; del pensare con l’ermeneutica di un’etica della comprensione autenticamente cristiana e, nello stesso tempo, proprio per questo scientificamente criteriata e sperimentalmente emergente dal dialogo intersoggettivo; La prima scuola steineriana, chiamata "Libera Scuola Waldorf", fu fondata nel 1919 a Stoccarda dall'industriale Emil Molt, per i figli degli operai della fabbrica Waldorf-Astoria sotto la guida di Rudolf Steiner (1861 - 1925) che ne pose i fondamenti pedagogici. Allora, ti vien voglia di incamminarti in questo “itinerario fondamentale” pur sempre, comunque sia, pedagogico; e, quindi, non puoi non pensare di progettare • migliorare la scuola sia in funzione del gruppo docente che degli alunni; • enfatizzare il ruolo della scuola nel costruire comunità e promuovere valori, oltre che nel migliorare i risultati formativi; • promuovere il sostegno reciproco tra scuola e comunità. nunc”). comune. Sappiamo bene, peraltro, come soltanto da una scuola democratica e che configuri i suoi approcci didattico/metodologici all’insegna del tirocinio alla ricerca continua (per Tutti valori condensati nel breve tempo che ragazzi e docenti trascorrono in sala mensa, momento didattico ricco di molteplici aspetti educativi e di forte valenza formativa. - designed by Clan Themes, Postato il Mercoledì, 19 dicembre 2018 ore 07:00:00 CET di. Questa prospettiva pedagogica ci sollecita,al postutto,ad atteggiamenti ed ad interventi di cittadini,di educatori e di dirigenti che non ammainano bandiera di fronte alla violenza ed alle “inciviltà” del Post/Moderno; di fronte al primato “bestiale” dei sensi ed alla dimensione vegetativa dell’esistenza; di fronte ad ogni vitalismo estetico narcoide dei valori etici della tradizione umanistica occidentale; di fronte all’affermazione primitiva della “corporeità imbelle” (di fronte al “primato ferino” del corpo); ed insomma di fronte a tutti i meccanismi di potere (istituzionale o meno;legittimo o meno;ecc. intellettuale. pelle. relazionale/civile, oltreché affettivo/olistico; e non già…da rinvenire nell’etnia del “ladrone/ di turno“; del “ladrone “che ti ruba anima, soldi, lavoro, affetti, identità, vita buona, energie vitali, autenticità, ”cultura saggia”, e, a volte, anche la voglia di E’, così, insomma che si impara a fare scuola agli alunni…anche (ma non solo, ovviamente…) “facendosi fare scuola” - nello stesso tempo e per lo stesso motivo- dagli stessi alunni; e sempre non perdendo mai di vista che il fine ultimo dell’educarsi e dell’educare (cosi come dello “stare a scuola “…), è sempre quello dell’“imparare ad imparare” tutto ciò grazie a cui ci possa essere concesso di essere liberi, di realizzarci in quanto persona e non bestia violenta; e, al postutto, di vivere per amare noi nello stesso tempo e per lo stesso motivo che abbiamo a riuscire ad amare tutti quegli “erga omnes“che anche possiamo solo immaginare che La scuola offre motivi intellettuali a sostegno delle scelte morali degli alunni e offre loro la possibilità di agire bene all’interno di una comunità dove si sperimenta il valore positivo della comprensione, della solidarietà e della collaborazione. Il che,ovviamente,anche se specificatamente di fondamentale riferimento per la formazione culturale/professionale di chi esplica ed organizza funzione docente e funzione dirigente,deve comunque valere per tutti i soggetti umani che,in un modo o nell’altro,vivono ed educano in tutti i contesti della società civile,nelle diverse agenzie educative extrascolastiche del territorio, e,peraltro, attraverso la definizione/conduzione di ogni messaggio multimediale/massmediale/informatico.Il progetto pedagogico di un giornalino scolastico può rappresentare, quindi, innanzitutto, l’esplicitazione di un vero ed impareggiabile amore educativo per le giovani generazioni, e per quell’imparare ad imparare ed a far imparare che,crediamo,sia la metafora più produttiva per far acquisire il senso ed il significato del concetto assiomatico di scuola (quindi,anche e soprattutto di questa nostra nuova scuola dell’autonomia che è da poco decollata noi uomini possiamo stare meglio che si può soltanto…preoccupandoci di ESSERE SOGGETTI CRITICAMENTE PRODUTTORI E CONOSCITORI D I CULTURA valoriale; quindi saggi e BUONI per noi stessi e per gli amare il Prossimo come noi stessi (il che, d’altra parte, non significa che il Prossimo si debba amare… più di noi stessi, ecc… il che sarebbe stupido patologico masochismo che segue sempre a stagioni o fasi di sadismo tesoreggiare…). E’, così, tra l’altro, che si può combattere efficacemente e primieramente il radicarsi dei modelli di convivenza illegale e VALORI  EDUCATIVI  Valori. E questo lo possiamo premettere soltanto nella misura in cui risulti sempre chiaro che “chi” organizza e dirige il giornalino scolastico deve sempre riconoscere autonomia professionale e libertà didattica (di funzione docente) a tutti gli insegnanti ed ai diversi operatori istituzionali (ed all’utenza competente e volenterosa) che operano “in redazione”; dato che… i veri protagonisti dell’iniziativa ed anche dello spirito indomito di raccontare la “verità” (dove già, di per sé, “raccontare/non/è/facile”…) SONO ALUNNI E MAESTRI (e pubblico afferente all’istituzione scolastica con approccio partecipazionista; innanzitutto più direttamente coinvolto nelle prassi di “redazione”; ma anche in riferimento a tutti quei soggetti di “buona volontà” che comunque collaborano alla buona riuscita dell’iniziativa indirizzando la loro opera scolastica quotidiana verso le “produzioni”di documentazione, ricerca, progetti, ecc., da Vale a dire, quell’omertà e quell’alienazione che tutti i “furbi/cattivi” di questo mondo vogliono coltivare e perseguire perché sanno bene che queste risultano di essenziale importanza al fine di affermare i loro iniqui e spregiudicati progetti di “disumanità”; vale a dire,quei progetti che si prefiggono,anche con mezzi taciti e con notizie mistificate,di riprodurre le stratificazioni di ceto e di classe foriere delle ingiustizie e delle oppressioni dell’uomo sull’uomo che purtroppo caratterizzano sempre di più gli scenari esistenziali ed antropologici delle nostre Polis (cioè a dire,quelle ingiustizie e quegli sfruttamenti che riproducono tutti i fenomeni di violenza sociale e personale ed ogni conseguente forma di scherno al rispetto della persona Il sostegno del territorio all’impegno delle scuole per il successo formativo (creare la “partnership”) (fonte: David Miliband) 26. mondo! Tutti gli alunni e tutti i maestri (ed ogni altro operatore e soggetto del territorio, utenza compresa) che “scriveranno” un giornalino come quello che noi stiamo auspicando in queste righe… dimostreranno - nello stesso tempo e per lo stesso motivo - di aver ben compreso e di voler testimoniare a tutti che “fare scuola“ significa prima di tutto ed oltre tutto ispirarsi a questi valori e prefigurare tutti questi fini di crescita e di formazione degli uomini e delle loro Non ci si dimentichi mai che soltanto a seguito di questi impatti soggettivi di comprensione precisa e rigorosa (il più possibile aderente e documentata in raffronto alle diverse fonti giuridiche e storiche ricorrenti), sarà possibile cimentarsi nelle successive formulazioni di giudizio e di approccio critico eticamente fondati e scientificamente criteriati (e, così, proprio per questo, sperimentalmente formulati/definiti;con razionalizzazioni e funzionalità di epistemologie “disegnate” sul principio dell’analogicità del ricercare;ecc.

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