dov e atri

Divenuta colonia latina nel 289 a.C., Hatria continuò comunque a battere la sua moneta. Sul lato sinistro abbiamo: 36 km da Teramo. È del XVIII secolo, ma l'aspetto attuale risale a rifacimenti dell'inizio del XX secolo. È situata in provincia di Teramo,nel comprensorio delle Terre del Cerrano, la cosiddetta "Costa Giardino". Nei primi anni del XX secolo tra i muri cadenti si potevano ancora scorgere pezzi di affreschi. Perfettamente conservato è il portale, del XVI secolo. Nella navata sinistra, vi è una serie di affreschi di vari artisti, tra cui Giacomo d'Atri, il Maestro di Offida, Andrea de Litio, del Trecento-Quattrocento tra i quali spicca un affresco del trasporto della Santa Casa, del 1460, opera del più famoso dei pittori abruzzesi Andrea de Litio. Dal 1917 vi è ospitato il Municipio. Nonostante ciò, l'armonia del centro storico di Atri non è stata spezzata. Porta Umberto I: apriva la passeggiata alberata di Viale Umberto I ed era stata costruita verso il 1885 dal sindaco Antonio Finocchi che fece abbattere la medievale Porta dei Cappuccini per dare alla zona centrale della città un accesso più grande e monumentale, dedicato al re Umberto I. Riuscì a respingere molti attacchi nemici, ma nel XVIII secolo, cessate le sue funzioni, cadde in rovina. L'interno è ad una navata e, anche se oggi è sconsacrata, presenta ancora gli elementi originari: le vetrate, gli altari barocchi, una cappella con resti di affreschi e, pezzo forte, un grande affresco della Madonna delle Grazie tra santi e devoti (XV secolo), opera di Andrea de Litio, che si trova accanto all'ingresso laterale sul lato sinistro. Con le ultime scoperte archeologiche è dato per certo che la parte centrale dell'Italia era abitata dagli Osci- Oschi- Sabelli - Sabini-Safin- già dal IX millennio a.C., in grotta nella parte montana e sui terrazzi fluviali dell'Aterno,Vomano , Tordino e Tronto : culture- Bertoniana,di Catignano, del Casarino e di Ripoli . Dal 2009 è tornata in auge la Festa dell'Uva, manifestazione di origine contadina interrottasi nel 1989. ... aerea e soleggiata. La chiesa è detta popolarmente di San Rocco, per via della statua del Santo che vi è all'interno, per il quale gli atriani hanno profonda venerazione. Un tempo, nelle campagne attorno ad Atri, i contadini accendevano dei fuochi, a fini propiziatori prima del solstizio d'inverno, in onore di Fauno, divinità pagana associata alla fertilità della terra. Comunque, alla Madonna del monastero di Atri sono legate altre leggende, alcune delle quali parlano di briganti e ladri che fuggirono per intervento della Madonna. La processione avviene la mattina, dopo la messa di mezzogiorno (unica processione che ad Atri ancora si svolge prima del Vespro). Nel 1563 (18 settembre) si verificò un terremoto che provocò la caduta del frontespizio della porta maggiore della cattedrale (cfr Sorricchio); Il suo nome originario era Porta dell'Ancellaria (e con tale nome è ancora ricordata la fontana sita nelle immediate vicinanze, sotto l'attuale distributore di benzina) e fu costruita nel 1252; alla metà del XIV secolo, con la nuova murazione, la porta fu ricostruita nel sito dove si è trovata fino alla demolizione. Interessante anche il presepe napoletano di fine Settecento, esposto in chiesa durante il periodo di Natale. Anticamente la statua veniva interamente ricoperta di ori e gioielli ma, a causa di reiterati furti, fu vietato il rito del "dono degli ori alla Vergine". Caratteristico soprattutto il rione di Capo d'Atri, quello di Santa Maria e quello di San Giovanni (nei pressi di Porta San Domenico), con delle minuscole vie che a volte permettono il passaggio di una sola persona per volta. Monumenti scomparsi prima dell'Ottocento Nell’ospedale di Atri (Teramo), dove sono 54 i posti letto Covid, restano operativi anche gli altri servizi e reparti. La prima parte della torre campanaria, in pietra, fu iniziata nel Duecento fino alla cella campanaria e completato in mattoni, con la cuspide ottagonale, da Antonio da Lodi (1502), che costruì campanili simili anche a Teramo, Campli, Corropoli. Costruito alla fine del Seicento, dal XIX secolo in poi fu diviso tra vari proprietari (che in parte ne modificarono l'assetto in base ai propri gusti). Le Clarisse di Atri temevano di fare la stessa fine ed erano preoccupate. Fu distrutta da una bomba nel 1944. la Porta dei Cappuccini, poi Porta Umberto I (1885 circa), distrutta nel 1944; La facciata della chiesa è semplice, tipica del territorio, quasi schiacciata da un lato dalle mura del monastero, mentre dall'altro ha respiro grazie alla via che c'è; presenta un portale cinquecentesco di maestranze locali, mentre sul lato sinistro c'è un piccolo portale che presenta un'elaborata decorazione in ferro battuto con il calice e l'ostia. Salvatosi dalle soppressioni napoleoniche, il convento fu comunque soppresso successivamente, nel 1866, anche perché vi erano rimasti solo quattro frati; l'edificio divenne quindi, all'inizio del XX secolo, sede di una casa di riposo. Nel 1384 si verificò un terremoto che scosse anche Teramo. Non è dato per certo, come sostiene qualcuno, che siano stati gli Illiri, provenienti dalla Dalmazia, durante le migrazioni tra il X e il IX secolo a.C., a dare il nome alla città, la cui forma più antica, Hatria, potrebbe derivare da Hatranus o Hadranus, divinità illirica - sicula. Tutto il complesso cadde in uno stato di totale abbandono (nel 1866 era ridotto ad un rudere) e infatti nel 1833 l'Amministrazione comunale provvide a togliere dalla chiesa tutte le opere d'arte mobili (ad Atri sono rimasti solo il portale, oggi collocato nella chiesa del Santo Spirito, e la pala d'altare nel museo capitolare). T2 - ItAIS 2011, Proceedings of the 8th Conference of the Italian Chapter of the Association for Information Systems. Nella fase di contrazione, atri e ventricoli si contraggono in modo coordinato e in sequenza: prima gli atri e poi i ventricoli. La chiesa invece continuò le sue funzioni fin quando fu demolita, assieme all'ex convento, nel 1961, opportunamente salvando tutte le opere d'arte mobili (statue, quadri, arredi lignei..) che ancora oggi si ammirano nel Museo Capitolare. Google has many special features to help you find exactly what you're looking for. Nella seconda metà del XVI secolo il piccolo cenobio doveva essere in abbandono e fu restaurato per potervi ospitare, temporaneamente, i Cappuccini, nell'attesa che il convento di San Leonardo fosse completato. Davanti all'altare dell'Addolorata uno dei tanti cori di Atri intona canti sacri. Si trova all'estremità occidentale della città, in Largo Santo Spirito, e prende nome dal quartiere circostante. In quest’area infatti sorgeva l’antico porto del Cerrano, ossia il porto della città collinare di Atri, un porto di origini romane molto importante per il commercio marittimo dell’Abruzzo. Il cenobio, che era dotato di una grande farmacia, su soppresso la sera del 17 settembre 1809 e la sua proprietà passò al Comune; la chiesa fu sconsacrata. Gli orari dei negozi possono variare in base agli ultimi provvedimenti regionali o nazionali. Lì si trova una grande area industriale che confina con quella della vicina Pineto. Il comitato di gestione del parco marino è costituito dalle municipalità di Atri, Pineto, Silvi. Della costruzione precedente, è ancora rimasto il bel porticato. È un tripudio di stucchi, opera di colte maestranze locali del XVII secolo, con raffigurazioni di putti, medaglioni con S.Caterina da Bologna, l'Immacolata e Gesù, oltre a due statue in stucco di san Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Palazzo Acquaviva: noto anche come palazzo ducale, fu costruito nel 1395 e fino al 1760 fu la residenza degli Acquaviva d'Aragona, duchi di Atri. Nel 1836 il Cav. Palazzo Illuminati: si trova lungo Corso Elio Adriano ed è il palazzo più grande della città (dopo il Municipio). La domenica la statua, dopo la messa delle 18.00, viene portata in processione per le vie della città. L'altare è ricco di stucchi, attribuito a maestranze napoletane. Si arriva quindi in piazza Duomo, con lo sfondo della magnifica concattedrale, si sale sul palco e si celebra la messa davanti tutti i fedeli (in caso di pioggia, la messa viene celebrata in concattedrale). fu soggetta a un lungo periodo di decadenza e di abbandono. Situata ad Atri, la Casa accogliente in Centro Storico offre una terrazza, la connessione WiFi gratuita e la vista sulle montagne. Visita alla cattedrale dedicata a S. Maria Assunta, uno degli esempi più significativi dell’architettura medievale abruzzese, internamente arricchita da una notevole decorazione pittorica. Il palazzo si sviluppa per buona parte di Via Card. La processione rientra in Duomo, mentre "il Calvario" riparte per ritornare a san Domenico, dov'è conservato. Rosario (prima domenica di ottobre e sabato precedente) Nel Basso Medioevo a causa delle invasioni dei barbari e poi dei pirati Illirici, dei Saraceni, degli Ungari, ecc. Accanto alla porta si notano i resti di un bastione. Fagnano sappia bene che pochissime saranno le donne che da Atri andranno a partorire a Teramo: assenza e distanza Terapia intensiva neonatale (da Atri Pescara dista meno di 20 min in ambulanza..), sale parto vecchie senza privacy e senza un pediatra che assista di routine al momento della nascita nel parto naturale (ad Atri sempre presente). Vi è la tradizionale Infiorata tipica di moltissime città italiane; fin dalla mattina donne e uomini preparano i petali e disegni per il grande tappeto floreale che verrà preparato in Piazza Duomo e dove passerà la processione. La processione passa sopra l'Infiorata, con un tema diverso ogni anno (ma sempre inneggiante a Cristo e all'Eucaristia), e attraversa tutte le vie del centro storico. Evoluzione demografica Fu distrutta da una bomba nel 1944, anche se le due colonne centrali, senza lampioni, rimasero per tutti gli anni cinquanta. Era la più importante e imponente della città, tant'è che da qui facevano il loro ingresso i personaggi che venivano in visita solenne ad Atri. Essa nasce dalla fusione di una consuetudine pagana e contadina. Vi è poi un campanile simile a quello del Duomo, ma più piccolo, forse dello stesso Antonio da Lodi. Durante la processione le strade diventano fiumi di petali di rose lanciati dai fedeli dai balconi. Praticavano la pastorizia transumante già dal tardo neolitico, quando il Mare Adriatico era in fase di formazione, all'inizio dello scioglimento delle acque dell'ultima glaciazione Wurm, iniziato all'incirca 11.000 anni fa. Sostituì una precedente tela ormai invecchiata. Trinità) Ogni anno, all'alba dell'8 dicembre, ad Atri si ripete l'antichissima tradizione popolare dei faugni (dal latino "fauni ignis", cioè fuoco di Fauno). Infine scadde anche il mandato del Finocchi per cui la porta si salvò ed ancora oggi è possibile ammirarla. Atri.Un iter travagliato che, alla fine, ha comunque portato ad un risultato. Chiama il negozio. Fortificazioni Palazzo Mambelli: in Piazza Duomo, fu edificato intorno al 1750 su un preesistente edificio. L'interno è a tre navate. Palazzo Grue: bella costruzione neogotica, dietro la chiesa di San Nicola. ER - 50+ videos Play all Mix - Dove sono gli altri tre Pooh con Roberto Mauri tour live Ascolta 2004 Civitavecchia YouTube Pooh - Concerto Padova Noi Con Voi - … Attorno alla croce di Sant'Antonio ruotavano molte leggende di fatti miracolosi. Inserire la fonte che attesti l'antichità di Atri su Adria veneta, basilica concattedrale di Santa Maria Assunta, Riserva naturale guidata Calanchi di Atri, Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Tradizioni e folclore, Museo-archivio musicale "Antonio Di Jorio", Museo archeologico civico De Galitiis-De Albentiis-Tascini, Museo didattico degli strumenti musicali medievali e rinascimentali, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Atri&oldid=117372156, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, Senza fonti - centri abitati dell'Abruzzo, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Casoli di Atri, Fontanelle, San Giacomo, Santa Margherita, Villa Ferretti, Treciminiere, Paterno, Cagno, Montagnola, Cavalieri, Cona, Colle Pelato, Colle della Giustizia, Atri, Villa Comunale dei Cappuccini sec. Dopo la funzione la cara salma riposerà nel cimitero di Atri. Il giro dei faugni all'alba dell'8 dicembre per vie e piazze del centro storico di Atri termina nella piazza del Duomo, dove i fasci di canne ardenti formano un grande falò. Sulle monete cittadine siglate HAT (che all'epoca si leggeva,come le altre lingue osco-italiche, da destra a sinistra - vedi la stele di Penna Santandrea e quella di Capestrano che rappresenta un meddis o meddix chiamato poi dai romani magister-cit.storica anche da Salmon: i sanniti- un capo popolo e non un guerriero perché i paramenti sono solo di rappresentanza), compare anche la lupa o il lupo,( scambiato da qualcuno per cane); sono le più antiche esistenti al mondo e furono coniate, secondo molti studiosi, tra il VII e il VI secolo a.C. Il peso della moneta è quello italico ( come pure le misure) adottato prima del sec. Villa Comunale dei Cappuccini sec. Nel corso del tempo tutto il monastero e la chiesa furono oggetto di diversi rifacimenti: il più importante fu quello avvenuto nel XVI secolo, quando i duchi Acquaviva modificarono sia la chiesa che il monastero, donando a quest'ultimo (come celle per le monache) le ex- scuderie che ormai non servivano più. Un tratto molto cadente, coperto da erbacce, si trova al di sotto del mercato coperto e, nonostante lo sporco, si possono notare tre archi di rinforzo a sesto acuto. Ma il vero tesoro della chiesa è il grande e pesantissimo baldacchino ligneo realizzato da Carlo Riccione nel 1690-92, noto intagliatore e scultore allievo dello stesso Bernini (infatti il Baldacchino è molto simile a quello del Vaticano). Sulle colonne vari affreschi del Trecento-Quattrocento, tra i quali una Trinità a tre volti (XIV secolo), una Madonna adorante il Bimbo (1460-70) di Andrea de Litio e del suo allievo Ugolino da Milano e una Madonna di Loreto (1450) di Andrea de Litio. L'interno è ad una navata e presenta ricchi stucchi barocchi e, su un altare, le statue ottocentesche dell'addolorata e del Cristo morto, portati in processione il venerdì Santo. Croce di Sant'Antonio: si trovava dove oggi è il parcheggio dell'ospedale (anticamente occupato dal convento degli Osservanti) e fu eretta lì nel XVIII secolo. Le Clarisse di Atri, prima di cadere in precarie condizioni economiche nella seconda metà del. Risalenti, sembra, al VI secolo a.C. (per altri sono ancora più antiche), appartengono alla Atri picena e sono costituite da blocchi in pietra di varie dimensioni. L'interno, ad unica navata e sobrio, presenta alcune nicchie con reliquie (spade, medaglie e divise) di caduti atriani; sopra l'altare maggiore, una stupenda vetrata della Crocifissione della Camper, ditta di vetrate atriana aperta nel 1933 e che ha riscosso presto grande fortuna, producendo opere non solo per le chiese del territorio ma anche per vari edifici esteri. Gli altri locali del monastero non sono accessibili, perché riservati alle sole suore. Albergo Nuovo: edificio in stile liberty costruito nel 1922, in Piazza Francesco Martella. Rosario (prima domenica di ottobre e sabato precedente), Corpus Domini (Domenica dopo la SS. La parte litoranea del territorio è costituita da una vasta pianura, che è attraversata dall'autostrada A/14 Adriatica e si estende nei pressi della Strada Statale 16 Adriatica. A sera spettacoli bandistici e di cabaret e, a chiudere, i fuochi d'artificio. Soppresso nel 1866, mentre la chiesa continuò ad essere officiata, nell'ex convento fu aperta la fabbrica del cosiddetto saponetto di Atri, che però durò poco. L'altare maggiore è in stile barocco, ma anche questo è semplice e sono pochi gli ornamenti: timpano, colonne doriche e qualche puttino. La chiesa era stata costruita sull'Ecclesia de Sancta Maria de Hatria (IX secolo), a sua volta costruita su una cisterna romana che ne divenne cripta, costruita a sua volta su un tempio di Ercole poggiante su antichissime mura ciclopiche tuttora visibili nella cripta. Già Ducato, Atri rappresenta uno dei centri storicamente ed artisticamente più significativi dell'Italia centro-meridionale.Ha un territorio molto vasto, di quasi cento chilometri quadrati. Piatti Tipici. L'emigrato, partito da Atri per la guerra negli anni quaranta e poi trasferitosi negli Stati Uniti, fece voto al Crocifisso di ristrutturare la chiesa in suo onore all'epoca abbandonata se gli avrebbe portato fortuna nel viaggio. A partire dalla seconda metà del XVIII secolo, le suore modificarono completamente la chiesa fino ai primi dell'Ottocento, portandola all'aspetto attuale. Teresa Merante - Omini d'atri tempi - Videoclip Ufficiale 2018 Espandi la descrizione! Via Picena, 3 Atri, Atri - Offerte, telefono e orari Più info. Santa Croce (1-2-3 maggio) Santa Reparata PB - ItAIS. La costruzione della chiesa deve risalire al Duecento, e nel Trecento divenne probabilmente Cappella degli Acquaviva; però, per accedere alla chiesa, bisognava passare per il giardino, e inoltre era spesso usata dal popolo, cose che fecero cambiare idea alla famiglia che scelse come cappella privata quella di San Liberatore, a cui si poteva accedere da un corridoio interno. Alla fine del XIV secolo il centro storico si ridusse alla conformazione attuale; questo comportò una nuova riedificazione delle mura e la riduzione della porte a sette. Si trova lungo il centralissimo Corso Elio Adriano. Ricostruita nei primi anni del XIX secolo (peraltro ricalcando fedelmente la porta medievale), la porta fu abbattuta, tra le accese proteste della popolazione, nel 1895 per ordine del sindaco Finocchi, che voleva allargare questo tratto di strada. Il 14 agosto vi è un grande corteo storico preceduto dal vescovo che, arrivato in Piazza Duomo, dopo gli spettacoli medievali, procede all'apertura della Porta santa (primo portale su lato destro, opera di Raimondo del Poggio, XIV secolo), istituita nel 1300 forse da Papa Celestino V (che aveva la madre originaria di Atri) o da Papa Bonifacio VIII. La Chiesa del Santo Spirito, popolarmente chiamata Santuario di Santa Rita, si trova nell'omonimo largo nei pressi di Rocca Capo d'Atri, all'estremità del paese. Il nucleo più importante del palazzo, completamente affrescato, è di proprietà della famiglia Scalone. quelle del circuito murario duecentesco, tra cui la Porta del Poggio e della Vigna, nota anche, nei documenti cinquecenteschi, come di Mutignano perché rivolta verso l'omonimo borgo, che sarà quella a durare più a lungo venendo demolita solo nel 1570; A2 - De Marco, Marco. La città di Atri è sempre stata dotata di mura molto solide, fin dai primi secoli della sua storia. Appartenuto a questa nobile famiglia lombarda, nonostante le trasformazioni barocche ha conservato quasi del tutto il suo carattere rinascimentale. (2 luglio) La festa è molto sentita dagli atriani, che celebrano la patrona della contrada Cona, che sorge ai lati della strada provinciale 553 per Silvi Marina-Pescara. Nel 1757 Atri tornò sotto il dominio diretto del Regno di Napoli, fino al momento in cui entrò a fare parte del Regno d'Italia. All'interno di alcuni locali sono conservate opere stupende e importanti, come: alcuni codici, con disegni del Settecento delle Clarisse; un quadro del XIX secolo con la raffigurazione della Madonna che appare ad una clarissa (all'epoca della realizzazione era Suor Veronica de Petris;);una santa Chiara del Settecento, scuola napoletana; una tela con l'Addolorata del Seicento, attribuita a Carlo Dolci. (14-15 agosto) La festa dell'assunta è molto sentita dagli atriani. Era un'edicola sacra, da dove sgorgava un piccolo getto d'acqua, ed era costituita da un alto basamento con una croce di ferro e al centro l'immagine di Sant'Antonio da Padova. Molti anche i musei (ben 6), con l'aggiunta del Museo Scenografico che dovrebbe essere aperto in futuro, che ne fanno la città con il maggior numero di musei in Abruzzo. Oggi la chiesa è sconsacrata ed è adibita ad auditorium civico, ma conserva ancora alcuni elementi antichi. Questo non è solo un itinerario da intraprendere, è un addentrarsi nella leggenda. atri, paolo basilico: «ma l'abruzzo dov'e'?» Pubblicato: 04 Febbraio 2019 La giornata atriana di ieri, nella sua duplice espressione, può essere considerata la fotografia del paese. Dopo la messa, verso le 18.30 inizia la processione del Corpus Domini con l'ordine già menzionato prima: questa volta, però, dietro al baldacchino ci sono tutti i fedeli. L'esterno, di semplice fattura, si caratterizza per le scodelle dipinte opere delle primitive fabbriche di Castelli (metà XIII secolo); l'interno, invece, ha tre navate con tozze colonne decorate da capitelli diversi tra di loro, si presenta austero e buio come le chiese del periodo. Tutti gli stucchi sono di scuola napoletana, mentre la tela Madonna adorata da San Gaetano, opera del 1766 di Francesco De Mura e bottega, è copia della Madonna conservata in san Luca a Bologna, opera di Guido Reni: unica differenza il colore dell'abito del santo, che nel caso di Atri è nero. Y2 - 7 October 2011. Via Picena, 3 Atri. La chiesa ha una facciata con portale decorata con santi e motivi vegetali. Le grotte (parte di un sistema idrico di antichissima ed incerta origine)

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